Workshop B2B – 10 luglio / 15 Ottobre 2018 – Toronto, Canada
Scheda paese
Un Paese, tanti mercati, in una linea geografica che va da Montreal a Vancouver e ritorno, passando per l’Alberta. Come è noto il Canada è uno dei pochi paesi dove ancora la commercializzazione dei prodotti alcolici avviene in regime di monopoli provinciali.
I monopoli controllano tutti gli aspetti dell’importazione, della distribuzione e della vendita al dettaglio, che avviene in negozi gestiti dagli stessi enti (ad eccezione della provincia dell’Alberta e il British Columbia e Nuova Scozia). I buyer dei monopoli sono evidentemente influenzati dai trend di vendita e su questa base orientano i futuri programmi di acquisto.
Oltre alle scelte operate dai monopoli, sempre attraverso di loro è possibile un’importazione “privata” per conto di categorie di consumatori e del settore Ho.Re.Ca. Ciò permette loro di avere liste dei vini con oltre l’80% delle etichette scelte direttamente alla fonte e non nelle liste dei monopoli, con il vantaggio di permettere a nicchie di produzione di entrare sul mercato canadese, anche se per il produttore c’è lo svantaggio di una domanda soggetta ad oscillazioni.
Pur registrando negli ultimi anni una crescita costante, il vino italiano subisce la concorrenza francese e statunitense, la Francia ha una quota di importazioni di oltre il 23% e continua a dominare il mercato canadese mentre il prodotto americano (californiano) ha registrato nell’ultimo biennio il più alto tasso di crescita (attestandosi a oltre il 21% delle importazioni), offrendo vini di qualità a dei prezzi comunque superiori alla media. L’Italia ha negli anni acquisito un livello elevato di immagine nei vini, specie i vini rossi.
L’andamento è dunque positivo per i vini made in Italy. Per quanto riguarda il trend di crescita, è esponenziale negli ultimi anni, con una forte concentrazione nell’area est.
I dati di inizio 2017 evidenziano un aumento delle importazioni di bevande alcoliche in Ontario, l’Italia è al terzo posto come fornitore, con il 20% in valore su un totale di importazioni di oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro.
Nel 2018 è previsto un aumento delle importazioni totali di vino di oltre il 10%.
Tra i vini italiani, crescono costantemente la richiesta di vini biologici e sostenibili e il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo delle importazioni dall’Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.
Pur essendo cresciuto molto negli ultimi dieci anni, il mercato del vino in Canada (il sesto al mondo e il secondo per velocità di crescita) ha un notevole potenziale di ulteriore sviluppo.
È sicuramente un mercato interessante ma non facile, bisogna comprenderne i meccanismi di funzionamento burocratico piuttosto complessi per riuscire a vendere i propri prodotti e la concorrenza è agguerrita soprattutto quella proveniente dai paesi americani: Stati Uniti, Cile e Argentina.