Si è chiusa la dodicesima edizione di “Taste the Mediterranean” a cui abbiamo partecipato con “Vini da Terre Estreme”, nell’abbinamento dei vini eroici italiani alle varie cucine del Mediterraneo.Ringrazio Ingrid Badurina Danielsson, giornalista e organizzatrice del Festival nonché referente della Guida Gault&Millau per la Croazia e Renato Malaman noto giornalista veneto con cui abbiamo condiviso queste belle giornate a Spalato e del quale, con grande piacere, pubblichiamo la sintesi dell’evento.
“Taste the Mediterranean”, Spalato
crocevia di tante culture e cucine di mare.
Festival che ha portato in Dalmazia
chef di tanti paesi.
Che inimitabile tavolozza di sapori e di colori ha creato anche quest’anno il festival “Taste the Mediterranean” di Spalato!
Intrecci e contaminazioni di culture e di cucine, di sapori e di atmosfere…
Con cuochi provenienti da tanti paesi del Mediterraneo (per l’Italia il mestrino Franco Favaretto, del “Baccalà divino”, maestro del baccalà, e lo stellato abruzzese Nicola Fossaceca del ristorante “Al Metrò” di San Salvo), produttori di vino, artigiani e intellettuali del gusto e tanti momenti di divulgazione pura.
Il festival ideato dalla giornalista croata Ingrid Badurina (referente per la Croazia della guida Gault e Millau) nelle sue 12 edizioni ha seminato molto. Dando uno stimolo alla cucina ospitante, quella dalmata in particolare,per crescere ancora di più.
Per ampliare gli orizzonti.
Spalato poi è città che ti delizia occhi, cuore e palato… che fa anche rima.
Esperienza bellissima e utile momento di confronto. Tra gli chef croati emergenti che hanno partecipato, si va da Roko Nicolić dello “Zoi”, da Antonela Goreta dello “Zinfandel”, a Branimir Prnjak dello “Zrno Soli” (tutti chef di locali spalatini che vanno per la maggiore), e i numerosi cuochi provenienti da altre aree del Mediterraneo: i citati italiani Franco Favaretto (che ha tenuto anche un’applaudita Masterclass alla scuola “Oliva Allegra”) allo stellato Nicola Fossaceca, la spagnola Natalie Jewell, al giapponese Ippei Uemura, che lavora in un ristorante di Marsiglia.
Cene a quattro mani, eventi di ogni genere. Spazio anche ai vini della Dalmazia e delle isole che, sempre di più, stanno arricchendo l’identità della Croazia enologica. Alvaro De Anna ha aggiunto alla vetrina dei vini presenti anche due vini italiani frutto di vitivinicoltura eroica.
L’edizione di quest’anno del Festival “Taste the mediterranean” aveva fra i suoi temi cardine la riscoperta della “marenda”, il frugale pasto di mezza mattina, diffuso dall’Istria fino a Dubrovnik che in genere viene condiviso in grandi tavole da operai, contadini e pescatori. Il legame fra questa cucina e la “Klapa”, la danza tradizionale dalmata.
Una bella sorpresa, infine, è stata la raccolta delle ricette care al grande scultore Ivan Meštrović, vissuto a cavallo del XIX e XX secolo fra Dalmazia e Stati Uniti (uomo che era nato in una famiglia di pastori) e uno dei grandi di Croazia.
La moglie Olga le aveva raccolte in un ricettario, che nell’occasione è stato pubblicato e presentato nel corso di uno scintillante evento svoltosi nella Galleria Meštrović, un tempo atelier del grande scultore e oggi museo che espone molte delle sue opere.
di Renato Malaman