Perché “Vinincontri 2022” Workshop B2B a Tokyo
Dopo due anni di pandemia, finalmente si ritorna in presenza e “Vinincontri” ha deciso di organizzare un evento per presentare i vini italiani a Tokyo a una selezione di importatori e distributori del settore GDO e Ho.Re.Ca.
È un evento b2b esclusivo per il vino italiano che permette alle aziende vitivinicole di entrare in contatto con le più importanti strutture di importazione, distribuzione, import-export, Ho.Re.Ca. di Tokyo e delle prefetture del Giappone in generale.
Durante i tre giorni del workshop le cantine avranno modo di incontrare un alto numero di clienti giapponesi. Ogni azienda potrà far degustare le proprie etichette e far conoscere la propria realtà vitivinicola. Un evento mirato a fare business e sviluppare rapporti solidi e duraturi con professionisti seri e consolidati.
La presenza a Vinincontri 2022 comprende la partecipazione delle cantine ad una serie di attività di preparazione all’evento con incontri personalizzati e finalizzati a conoscere e capire il mercato.
Il mercato
Nel 2021 il mercato asiatico ha dimostrato di aver retto l’urto della pandemia ma non tutti i mercati stanno guidando la crescita. In generale tutti i mercati asiatici hanno comunque subito il calo vendite on-trade, il ritardo delle spedizioni globali, la cancellazione di quasi tutte le fiere del vino.
Tuttavia, alcuni mercati hanno dimostrato una notevole capacità di resilienza e sono cresciuti ad un ritmo considerevole, in particolare Corea del Sud, Giappone, Hong Kong e Cina Continentale.
Il Giappone, il Paese a cui il nostro evento si rivolge.
Il Giappone ha una popolazione doppia (126 milioni di persone) rispetto alla Corea del Sud e le sue importazioni di vino sono nettamente superiori, circa 1,6 miliardi di dollari nel 2021, più 12% rispetto al 2020 (dati forniti dal Customs and Tariff Bureau). Il primo esportatore è la Francia, con un export di 956,2 milioni di dollari, più 21% rispetto al 2020.
L’Italia è il secondo più grande esportatore con 191,24 milioni di dollari, più 14% rispetto al 2020, al terzo posto il Cile con una flessione del -18% su base annua ed un export di circa 139,06 milioni di dollari (dati 2021).
Il mercato giapponese è guidato da bevitori over 55, ciò è dovuto al fatto che la sua popolazione ha una delle più lunghe aspettative di vita e i tassi più bassi di natalità del mondo. Questa fascia di consumatori tende ad essere più tradizionale e attenta al prezzo nella scelta dei vini.
Secondo la ricerca di Wine Intelligence, i giapponesi più giovani sono più inclini ad esplorare nuove tipologie di vino e a investire maggiormente (vini macerati, vini naturali, vini bio, vini unici non particolarmente conosciuti nel mercato). A seguito del lockdown, si è riscontrato un incremento delle spese per il consumo di vino da parte dei giapponesi che oggi nelle occasioni post-pandemia stanno scegliendo vini di qualità superiore e li consumano anche in ambienti offtrade, informali e rilassanti.
I trend nel mercato giapponese
Il Giappone, secondo più grande mercato vinicolo dell’Asia e il sesto più grande importatore al mondo, rappresenta un mercato sofisticato, maturo, stabile politicamente, in cui si valorizzano relazioni durature. Vanta anche uno dei business della ristorazione più coltivato al mondo.
I migliori ristoranti del Giappone sono meta di buongustai provenienti da tutto il mondo, soprattutto da altri paesi asiatici, come tali influenzano il gusto intorno all’area.
Le tendenze odierne del mercato in Giappone (Dati forniti da Wine2Wine e Roddy Ropner, ricercatore specializzato e scrittore)
• Vini spumanti
Il Giappone è un importatore player per i vini spumanti, il terzo mercato nel mondo per lo Champagne dopo gli USA. Per quanto concerne gli sparkling italiani, al primo posto si posiziona la Franciacorta, meno interessante per il Giappone è il Prosecco ma, in generale, il consumatore ama lo spumante italiano.
• Vini biologici o naturali
Quelli a “basso intervento” chiamati anche “naturali”. Senza dubbio un trend permanentemente in crescita anche in Giappone. È una nicchia molto visibile e presente nella carta dei vini di ristoranti ed enoteche, non solo a Tokyo ma anche in altre città del Giappone. Grande successo stanno riscontrando gli Orange wines.
• Less is more
La nuova filosofia all’approccio al consumo del vino, non solo giapponese, ma che in questo momento si è sviluppata in tutto il mondo: rappresenta vini con grado alcolico minore, meno invecchiati, meno estratti, un approccio più salutista alla vita.
• Il 70% del vino consumato in Giappone è di importazione.
Per il consumatore giapponese molto importanti sono i premi che “certificano” la qualità di un prodotto. Il più famoso è il SAKURA AWARDS, nato nel 2014 ma considerato oggi il premio più prestigioso del Paese:
100 donne di diversa estrazione giudicano i vini internazionali che verranno immessi nel mercato dotati del bollino di riconoscimento.
Da non trascurare i 14.500 membri della Japan Sommelier Association, “un esercito di sommelier professionisti che influenza il mercato più di chiunque altro. Molti giapponesi non conoscono le lingue straniere, e soprattutto non hanno cultura del vino. Loro sono chiamati ad educarli”. (dati ricavati da: Ning Sang Lawati e Vino Joy News).
Nota: Per CIA/Agricoltori Italiani e Japan Italy Economic Federation i prossimi anni saranno sempre più floridi, concreti e mirati nel rilancio dei rapporti di sinergia istituzionale tra Italia e Giappone, verso il grande appuntamento con Expo 2025 a Osaka.
Il progetto
Quello che abbiamo progettato è un diverso format di evento della durata di cinque giorni che prevede il contatto diretto con gli operatori del settore per 3 giorni consecutivi in una delle metropoli più affascinanti e intriganti al mondo: Tokyo.
Da lunedì 14 a venerdì 18 novembre, quattro giorni all’insegna del vino italiano in Giappone.
La location dell’evento e degli incontri B2B è la famosa Académie du Vin di Aoyama: https://www.adv.gr.jp A seguire ci saranno delle visite presso enoteche, negozi specializzati e wine bar… e due passi per Tokyo, per capire anche come vive e consuma la gente del posto.
Chi siamo
Dott.ssa Flavia Milesi
Yamatologa e dal 1999 consulente ed export manager di aziende italiane per l’apertura dei mercati giapponese e sud-coreano. La sua società è KIFRA SAS di Flavia Milesi ed è situata a Bergamo, dove vive.
Dal 2005 al 2012 si è occupata esclusivamente di vino e grappa, lavorando come export manager per diverse cantine italiane. A Tokyo ha organizzato eventi e degustazioni legati al settore enologico, l’ultimo dei quali risale al 2014: in quella occasione ha tenuto anche un seminario all’Académie du Vin di Aoyama.
Dal 2012 elabora progetti di consulenza nei più disparati ambiti dal medicale alla meccanica, dalla cosmesi all’alimentare passando per la chimica, l’editoria, la moda e il design, tutti settori dal forte sapore Made In Italy.
I punti di forza di Flavia sono la profonda conoscenza del mercato e delle sue dinamiche che sono imprescindibili da una conoscenza della cultura e della storia giapponese e l’avere in Giappone diversi partner con cui collabora a seconda dei progetti. Assecondando quindi le esigenze del Cliente e fungendo pertanto da mediatore culturale, è in grado di realizzare e portare a termine progetti tailor made per ciascuna azienda.
• Per maggiori dettagli su tutti i progetti portati a termine, profilo LinkedIn: linkedin.com/in/flavia-milesi
Dott. Kei Echigo
Nato a Osaka e laureato in lingue straniere, Kei lavora per un grosso spedizioniere giapponese, prima a Firenze per 6 anni e poi per altri 6 a Tokyo, dove attualmente vive.
Sette anni fa, dopo una lunga esperienza nel commercio internazionale, diventa egli stesso importatore e si mette in proprio, aprendo la società Pregio Italia Ldt.
Il punto di forza di Kei è proprio la rete di contatti, creata in tanti anni di lavoro che gli permette di avere come interlocutori moltissimi degli importatori e dei distributori con ufficio a Tokyo e Osaka, ma che operano in tutto il Paese.
La collaborazione fra Flavia e Kei è nata nel 2006 e, negli ultimi anni, insieme hanno dato vita ad un progetto che va sotto il nome de La Dispensa nato per soddisfare le diverse esigenze del mondo del food e del wine e che si sviluppa in due modalità:
Cibincontri, dedicato al cibo di nicchia, di alta qualità e legato alla tradizione, e Vinincontri, che intende promuovere in Giappone le eccellenze dei vini italiani.
• Per maggiori informazioni, consultare la pagina LinkedIn: linkedin.com/in/la-dispensa-2b35261b7
Alvaro De Anna
fondatore di Pilota Green
Da 40 anni in comunicazione. Pilota Green è agenzia di Comunicazione, Marketing ed Eventi a servizio completo, che ha sempre puntato sull’evoluzione del gusto, in sintonia con i cambiamenti della società e delle tecniche di comunicazione.
“La convivialità è nelle nostre corde. Sappiamo come far interagire le persone, come sviluppare interesse e attenzione. Come portare il vino italiano nel mondo.
Lo facciamo attraverso missioni commerciali e promozionali, organizzando Educational, Workshop Commerciali e Incontri B2B con i principali operatori di mercato (importatori, distributori, esponenti del canale HORECA, sommelier e media di settore). Inoltre, accompagniamo la nascita e lo sviluppo di reti d’impresa e di consorzi agro-alimentari, siamo parte attiva nella ricerca delle fonti di finanziamento attraverso bandi comunitari, nazionali e regionali.
Collaboriamo con consulenti per lo sviluppo di attività all’estero e verso nuovi canali di esportazione, per creare servizi e opportunità di business nei mercati internazionali”. Da oltre tre anni Pilota Green ha avviato una collaborazione con Flavia e Kei, condividendo progetti di promozione sui “vini da terre estreme”
• Per maggiori dettagli su tutti i progetti portati a termine: www.pilotagreen.it www.vinidaterrestreme.com
L’edizione “Vinincontri 2022”, che ha ospitato una rassegna di aziende vitivinicole produttrici di “vini eroici”, è stata portata a termine con piena soddisfazione e… fortunatamente, nonostante il periodo “pandemico” in cui il Giappone ancora si trova, le degustazioni si sono svolte senza troppe restrizioni.
“Vini da Terre Estreme” ha realizzato l’evento di Tokyo in collaborazione con “Vinincontri” di Flavia Milesi e Kei Echigo esperti del mercato del Sol Levante.
A Tokyo si è svolto l’evento b2b esclusivo per il vino italiano che ha consentito alle nostre aziende vitivinicole di entrare in contatto con le più importanti strutture di importazione, distribuzione, import-export, HoReCa di Tokyo e delle prefetture del Giappone in generale.
Durante i tre giorni del workshop le cantine hanno avuto modo di incontrare un alto numero di operatori professionali del Giappone e ogni azienda ha potuto far degustare le proprie etichette e far conoscere la propria realtà vitivinicola con appuntamenti programmati scaglionati nelle tre giornate.
Un evento mirato a fare business, quindi, e sviluppare rapporti solidi e duraturi con seri e consolidati professionisti.
Il Giappone, il secondo più grande mercato vinicolo dell’Asia e il sesto più grande importatore del mondo, rappresenta un mercato sofisticato, maturo, stabile politicamente, in cui si valorizzano relazioni durature. Vanta anche uno dei business della ristorazione più coltivato al mondo.
I migliori ristoranti del Giappone sono meta di buongustai provenienti da tutto il mondo e soprattutto da altri paesi asiatici che vengono influenzati dal gusto della cucina giapponese.
Nel 2021 il mercato asiatico ha dimostrato di aver retto l’urto della pandemia ma non tutti i mercati stanno guidando la crescita. In generale hanno tutti subito il calo delle vendite on-trade, il ritardo delle spedizioni globali, la cancellazione di quasi tutte le fiere sul vino e food.
Il Giappone sta ripartendo ed è importante esserci. I vini italiani devono riconquistare la loro giusta posizione, in un mercato che vede la leadership assoluta della Francia, soprattutto per quanto riguarda i vini di qualità.
La mia esperienza a Tokyo è stata di grande responsabilità nel “raccontare” la viticoltura eroica e i vini provenienti da terre impervie, estreme quei vini cioè – pochi e di produzione limitata – che possono, a ragione, definirsi “eroici”.
C’è ancora molto lavoro da fare in Giappone ma noi ci saremo, pronti ad affrontate le sfide di un mercato così impegnativo e importante assieme ai nostri partner Flavia e Kei che ringrazio di cuore per averci accompagnati in questo bellissimo viaggio.